martedì 28 gennaio 2014

INSTALLAZIONE FIRMA DIGITALE per Linux (Ubuntu)

INSTALLAZIONE FIRMA DIGITALE per Linux (Ubuntu vers. 12.04 LTS)
Installazione della firma digitale
Abbiamo parlato di due funzioni della firma digitale (firma documenti ed autenticazone in rete) iniziamo dalla prima
1) Installazione per firmare documenti
Insieme al dispositivo di firma digitale che avrete acquistato vi sarà stata consegnata anche una guida di installazione, la quale varia a seconda del dispositivo. In questa sede tratterò del dispositivo smart card di Lextel (infocert).
Si tratta di compiere due operazioni: installare i driver ed installare il programma Dike.
Driver
Installate i pacchetti libccid, libpcsclite1 e pcscd. Procedete come segue: Aprite il programma "Terminale" e scrivete (o meglio fate copia/incolla. Ricordate che per incollare all'interno del terminale dovete premere contemporaneamente i tasti shift+ctrl+V)

sudo apt-get install libccid libpcsclite1 pcscd

Aprite Firefox e scaricate il certificato della CA InfoCert cliccando qui.

Installate poi i driver del lettore della smart card cliccando qui. I driver sono dei piccoli programmi software che servono a far funzionare le periferiche, in questo caso il lettore della smart card. Ricordate: siete alla ricerca dei driver del "lettore" e quindi scegliete "smart driver" e non "smart card". Scegliete con accuratezza il modello di lettore che corrisponde al vostro. 
Scaricate il pacchetto dei diver che vi interessano e dezippatelo. Dentro vi saranno altri pacchetti. Per Ubuntu scegliete il pacchetto con estensione ".deb" che aprirete con il vostro programma di installazione (Synaptic, Ubuntu Software Center ecc.). 
Dike
Passate ad installare Dike, scaricabile da qui, oppure dal link a sinistra di questo blog. 
Controllate il numero di serie della vostra smart card. Se inizia con "120513" eseguite le seguenti istruzioni, altrimenti saltate a "Dike".
Scaricate il programma "SafeDive Lib p11" e dezippatelo.
Cercate il file "pcscd" sul vostro PC. Può trovarsi o in: 
File System/usr/local/sbin/pcscd 
oppure in File System/usr/sbin/pcscd
Una volta scoperto qual'è il percorso, aprite il programma "Terminale" ed, a seconda del percorso, scrivete (o meglio fate copia/incolla. Ricordate che per incollare all'interno del terminale dovete premere contemporaneamente i tasti shift+ctrl+V)
cd /usr/local/sbin
sudo ./pcscd -f
o
cd /usr/sbin
sudo ./pcscd -f
Tornate ora nella cartella dezippata di "SafeDive" ed eseguire il file "runSafeDive.sh" utilizzando l'opzione "Esegui nel Terminale''

Scaricate adesso "Dike" scegliendo la conformazione che si adatta alle vostre impostazioni. In questa sede si presuppone che stiate usando il Sistema Operativo Ubuntu 12.04 LTS. La scelta è tra le architetture "i386" e "amd64". Quasi sicuramente la scelta corretta per il vostro PC sarà "i386" tuttavia non c'è da preoccuparsi. Nel caso in cui la scelta fosse sbagliata il vostro programma di instalazione vi avviserà che il software non può essere installato; per cui andrà installato l'altro pacchetto.
Insieme a "Dike" avrete installato anche "DikeUtil", il programma serve per attivare la smart card (sarà la prima cosa da fare). Aprite il programma, scegliete il tipo di lettore, attivate la smart card, verificare che la firma in effetti funzioni, cambiare la password ed altri accessori. Se non riuscite a selezionare il vostro dispositivo vuol dire che non avete correttamente installato i driver. 
Il programma "Dike" invece è quello che materialmente ci consente di firmare un documento. Nota. Se dobbiamo firmare un atto giuridico da trasmettere alla cancelleria per il processo telematico (PCT) non abbiamo bisogno di Dike. Infatti, come vedremo, il "redattore atti", tra le altre cose permette di apporre la firma digitale, per cui non usate Dike per tale fine. Dike va usato in tutti gli altri casi in cui dovete sottoscrivere un documento, ad esempio per le notifiche telematiche.

2) Installazione per autenticarsi in rete (accedere a polisweb)
Anche in questo caso le istruzioni accluse al dispositivo da voi acquistato dovrebbero essere esaustive per lo scopo. Si presuppone che procederete a questa installazione dopo quella di cui al punto precedente, per cui sarete certi di aver installato correttamente i driver del lettore e che la firma digitale sia attivata e perfettamente funzionante. Adesso occorre configurare il programma di navigazione in internet (browser) per la firma digitale, in modo da poter accedere ai siti che richiedono tale autenticazione (come polisweb). Si tratta di insallare nel browser sia il certificato digitale dell'utente, sia quello di InfoCert (o dell'autorità che ha emesso il certificato dell'utente).
La configurazione varia a seconda del sistema operativo (Windows, Mac o Linux) e a seconda del browser (Explorer, Firefox, Safari, Chrome).
A mio avviso la soluzione migliore per gli utenti Windows, Mac e Linux è Firefox.
>>> Attenzione: se userete Firefox per accedere ai portali di accesso (PdA) alla giustizia e pertanto al processo telematico (PCT), sarà sempre necessario collegare la smart card (o comunque il dispositivo) al computer prima di aprire Firefox, altrimenti la vostra firma non sarà riconosciuta quando tenterete l'accesso.
Firefox per Linux.
1. collegate il dispositivo con smart card inserita al PC
2. Aprite Firefox - Modifica - Preferenze - Avanzate - Certificati. Spuntate: "Selezionane uno automaticamente". Poi premete il tasto "dispositivi di sicurezza".
Si aprirà una finesta. Premete il tasto "Carica".
Si Aprirà un'altra finestra. Scrivete: "libbit4ipki.so" nella casella 'Nome File Modulo'. Premete il tasto "OK". Nel caso in cui, alla pressione del tasto "OK" non dovesse accadere nulla provate questa soluzione: nella colonna a sinistra evidenziate 'Nuovo modulo PKCS#11'. Poi premete il tasto "Scarica" sulla destra e confermate. Ora provate di nuovo: premete il tasto "Carica" e scrivete: "libbit4ipki.so" nella casella 'Nome File Modulo'. Questa volta, premendo il tasto "OK" dovrebbe andare tutto liscio.
Controllate che nella colonna di sinistra compaia il nome "CNS". Premete il tasto "OK".
3. Da Firefox scegliete: Modifica - Preferenze - Avanzate - Certificati - Mostra certificati. Inserite la password (PIN) della vostra smart card. Premete il tasto "OK". Chiudete.

Per controllare che tutto sia corretto provate ad accedere a processo telematico polisweb cliccando qui. Il browser vi chiederà la password. Una volta inserita potrete accedere al sito.

Attenzione: se userete Firefox per accedere ai portali di accesso (PdA) alla giustizia e pertanto al processo telematico (PCT), sarà sempre necessario collegare la smart card (o comunque il dispositivo) al computer prima di aprire Firefox, altrimenti la vostra firma non sarà riconosciuta quando tenterete l'accesso.

sabato 25 gennaio 2014

COS'E' LA FIRMA DIGITALE?

La firma digitale viene generalmente confusa con il certificato digitale che serve per autenticarsi e firmare, quando non addirittura con il supporto (smart card o chiavetta) che contiene il certificato digitale. Esattamente la "firma digitale" è un tipo di "firma elettronica" (particolarmente sicuro perchè basato su due chiavi asimmetriche, una pubblica ed una privata) la quale a sua volta è "un insieme dei dati in forma elettronica, allegati oppure connessi tramite associazione logica ad altri dati elettronici, utilizzati come metodo di identificazione informatica". In sostanza la "firma digitale" è il procedimento con il quale un documento viene attribuito, in maniera univoca, al soggetto titolare della chiave privata.

Cosa sono queste chiavi pubbliche e private?
Come tutto quel che è digitale sono numeri, lunghissimi, in forma binaria (ossia 0 e 1).

Perchè due chiavi invece che una?
Ogni titolare di "firma digitale" ha una coppia di chiavi: una privata, con cui può decifrare i documenti che gli vengono inviati e firmare i documenti che invia; ed una pubblica che altri utenti utilizzano per cifrare i documenti da inviargli e per decifrare i documenti che egli invia.
La chiave pubblica è contenuta nel certificato digitale che viene liberamente trasmesso a terzi.
Anche la chiave privata, come il certificato digitale, è contenuta nel supporto (smart card o chiavetta), ma essa è crittografata ed accessibile solo tramite password.

A cosa serve la firma digitale?
Essenzialmente per due funzioni:
1) Firmare dei documenti. Una volta che il documento è stato firmato digitalmente si presuppone che l'autore del documento sia il titolare della chiave privata della firma digitale. Un avvocato usa questa funzione nel processo telematico (PCT) per sottoscrivere un atto processuale da trasmettere in via telematica alla cancelleria.
2) Autenticarsi in rete per accedere a determinati siti Web, attraverso il programma di navigazione (browser). Un avvocato ad esempio ha bisogno della firma digitale per accedere a Polisweb e controllare i propri fascicoli

Qual'è il valore esatto della firma digitale?
Il D.Lgs. 82/05, art. 21 prevede che la firma digitale faccia piena prova fino a querela di falso se colui contro il quale la scrittura è prodotta ne riconosce la sottoscrizione, ovvero se questa è legalmente considerata come riconosciuta, equiparando così il documento informatico sottoscritto con firma digitale alla scrittura privata sottoscritta con firma autografa.
La normativa precedente equiparava invece la firma digitale alla scrittura privata con firma autenticata. Come mai questo declassamento di valore? A voler essere maligni si potrebbe immaginare che l'equiparazione alla firma autenticata avrebbe diminuito il lavoro dei notai; da qui discrete pressioni sul legislatore per modificare la norma. Tuttavia non siamo maligni e riteniamo piuttosto che tale valore sia stato successivamente ritenuto eccessivo.
Tuttavia non è ben chiaro cosa accada in caso di disconoscimento di firma digitale.
Secondo taluni sarebbe sufficiente disconoscerne la paternità, perchè colui il quale vuole avvalersene debba instaurare il procedimento di verificazione della scrittura privata, con onore probatorio a suo carico. Secondo altro orientamento (a mio avviso preferibile) l’art. 21 D.Lgs. 82/05, nello stabilire che l'utilizzo del dispositivo di firma si presume riconducibile al titolare, salvo che questi dia la prova contraria, porrebbe l’onere della prova su colui che vuole disconoscere la firma digitale, ossia sul titolare della chiave privata. Questi, del resto, è stato quantomeno imprudente visto che ha lasciato che terzi si impossessassero del suo dispositivo di firma (smart card o chiavetta) e della password per usarla. La sua posizione non può essere equiparata a colui che non ha nessuna colpa, se non quella di essere vittima di un tentativo di imitazione della sua firma autografa.

INSTALLAZIONE FIRMA DIGITALE per Mac

Installazione della firma digitale
Abbiamo parlato di due funzioni della firma digitale (firma documenti ed autenticazone in rete) iniziamo dalla prima
1) Installazione per firmare documenti
Insieme al dispositivo di firma digitale che avrete acquistato vi sarà stata consegnata anche una guida di installazione, la quale varia a seconda del dispositivo. In questa sede tratterò del dispositivo smart card di Lextel (infocert).
Si tratta di compiere due operazioni: installare i driver ed installare il programma DikeX.
Per gli utenti Mac non c'è bisogno di installare i driver perchè essi sono già presenti nel sistema operativo (OSX). Verificate che i driver funzionano collegando il lettore al Mac attraverso una porta USB, la luce del lettore lampeggerà. Quando inserite la smart card la luce rimarrà accesa fissa. Se ciò non accade, prima di chiedervi dove avete sbagliato, provate ad estrarre la smart card ed infilarla nel verso opposto. Il 90% dei problemi si risolve in questo modo.
Una volta raggiunto il risultato della luce fissa, passate ad installare DikeX, scaricabile da qui, oppure dal link a sinistra di questo blog. Verificate se la vostra smart card ha un numero di serie che inizia con "12051". In tal caso prima scaricate ed installate SafeDive Lib p11 e successivamente DikeX entrambi gratuiti. Se riscontrate problemi nella installazione di DikeX scaricate la versione portabile dello stesso "DikeXLite", scaricabile da qui. Il programma "DikeX" serve, oltre a firmare i documenti, anche per attivare la smart card (sarà la prima cosa da fare), verificare che la firma in effetti funzioni, cambiare la password ed altri accessori. Nota. Se dobbiamo firmare un atto giuridico da trasmettere alla cancelleria per il processo telematico (PCT) non abbiamo bisogno di DikeX. Infatti, come vedremo, il "redattore atti", tra le altre cose permette di apporre la firma digitale, per cui non usate DikeX per tale fine. DikeX va usato in tutti gli altri casi in cui dovete sottoscrivere un documento, ad esempio per le notifiche telematiche.

2) Configurazione del browser per autenticarsi in rete (accedere a polisweb)
Anche in questo caso le istruzioni accluse al dispositivo da voi acquistato dovrebbero essere esaustive per lo scopo. Si presuppone che procederete a questa installazione dopo quella di cui al punto precedente, per cui sarete certi di aver installato correttamente i driver del lettore e che la firma digitale sia attivata e perfettamente funzionante. Adesso occorre configurare il programma di navigazione in internet (browser) con la firma digitale, in modo da poter accedere ai siti che richiedono tale autenticazione (come polisweb).
La configurazione varia a seconda del browser (Firefox, Safari, Chrome).
Per gli utenti Mac sono indicati sia Firefox che Safari.
>> Attenzione: se userete Firefox per accedere ai portali di accesso (PdA) alla giustizia e pertanto al processo telematico (PCT), sarà sempre necessario collegare la smart card (o comunque il dispositivo) al computer prima di aprire Firefox, altrimenti la vostra firma non sarà riconosciuta quando tenterete l'accesso.
Se preferite Firefox potete usare anche la versione portable scaricabile da qui.
Spiegherò la installazione per questi due casi.
Safari per Mac.
Se avete installato DikeX ed attivato la smart card, Safari già dovrebbe essere automaticamente configurato. Non occorre fare altro.
Per controllare che tutto sia corretto provate ad accedere a polisweb cliccando qui. Il browser vi chiederà prima di scegliere un certificato digitale (indicate il primo in alto della lista) e poi la password. Il browser vi chiederà ancora di scegliere un certificato digitale (indicate il primo in alto della lista). Fatto ciò potrete accedere al sito.
Firefox per Mac.
1. Collegate al Mac il dispositivo con smart card inserita
2. Aprite Firefox e scaricate il certificato root della CA InfoCert Servizi di certificazione cliccando qui
3. Salvate il certificato CA in una cartella temporanea sul disco, fate doppio clic col tasto sinistro del mouse sul certificato salvato. Si aprirà portachiavi che installerà il certificato.
4. Aprite Firefox - Preferenze - Avanzate - Cifratura. Spuntate: Usa SSL 3.0; Usa TLS 1.0 e "Selezionane uno automaticamente". Poi premete il tasto "dispositivi di sicurezza".
Si aprirà una finesta. Premete il tasto "Carica".
Si Aprirà un'altra finestra. Premete il tasto "Sfoglia..."  selezionate il file Macintosh HD(*)/lib/libbit4idpki.dylib. Premete il tasto "Apri" e poi "OK". Controllate che nella colonna di sinistra compaia il nome "CNS". Premete il tasto "OK"

Per controllare che tutto sia corretto provate ad accedere a processo telematico polisweb cliccando qui. Il browser vi chiederà la password. Una volta inserita potrete accedere al sito.

Attenzione: se userete Firefox per accedere ai portali di accesso (PdA) alla giustizia e pertanto al processo telematico (PCT), sarà sempre necessario collegare la smart card (o comunque il dispositivo) al computer prima di aprire Firefox, altrimenti la vostra firma non sarà riconosciuta quando tenterete l'accesso.

(*) per "Macintosh HD" si intende il disco dove è installato il sistema operativo OSX. Nel vostro caso potrebbe avere un nome diverso.

venerdì 24 gennaio 2014

INSTALLAZIONE FIRMA DIGITALE per Win

Installazione della firma digitale
Abbiamo parlato di due funzioni della firma digitale (firma documenti ed autenticazone in rete) iniziamo dalla prima
1) Installazione per firmare documenti
Insieme al dispositivo di firma digitale che avrete acquistato vi sarà stata consegnata anche una guida di installazione, la quale varia a seconda del dispositivo. In questa sede tratterò del dispositivo smart card di Lextel (infocert).
Si tratta di compiere due operazioni: installare i driver ed installare il programma Dike.
Innanzi tutto occorrerà installare i driver del lettore della smart card cliccando qui. I driver sono dei piccoli programmi software che servono a far funzionare le periferiche, in questo caso il lettore della smart card. Scegliete con accuratezza il modello di lettore che corrisponde al vostro. Se l'installazione è riuscita vi accorgerete che quando il lettore è collegato al computer con una porta USB, la luce del lettore lampeggerà. Quando inserite la smart card la luce rimarrà accesa fissa. Se ciò non accade, prima di chiedervi dove avete sbagliato, provate ad estrarre la smart card ed infilarla nel verso opposto. Il 90% dei problemi si risolve in questo modo.
Una volta raggiunto il risultato della luce fissa, passate ad installare Dike, scaricabile da qui, oppure dal link a sinistra di questo blog. Scaricate ed installate prima "DikeUtil" e dopo "Dike" entrambi gratuiti. "DikeUtil" serve per attivare la smart card (sarà la prima cosa da fare), verificare che la firma in effetti funzioni, cambiare la password ed altri accessori. Il programma "Dike" invece è quello che materialmente ci consente di firmare un documento. Nota. Se dobbiamo firmare un atto giuridico da trasmettere alla cancelleria per il processo telematico (PCT) non abbiamo bisogno di Dike. Infatti, come vedremo, il "redattore atti", tra le altre cose permette di apporre la firma digitale, per cui non usate Dike per tale fine. Dike va usato in tutti gli altri casi in cui dovete sottoscrivere un documento, ad esempio per le notifiche telematiche.

2) Installazione per autenticarsi in rete (accedere a polisweb)
Anche in questo caso le istruzioni accluse al dispositivo da voi acquistato dovrebbero essere esaustive per lo scopo. Si presuppone che procederete a questa installazione dopo quella di cui al punto precedente, per cui sarete certi di aver installato correttamente i driver del lettore e che la firma digitale sia attivata e perfettamente funzionante. Adesso occorre configurare il programma di navigazione in internet (browser) con la firma digitale, in modo da poter accedere ai siti che richiedono tale autenticazione (come polisweb).
La configurazione varia a seconda del sistema operativo (Windows, Mac o Linux) e a seconda del browser (Explorer, Firefox, Safari, Chrome).
A mio avviso la soluzione migliore per gli utenti Windows, Mac e Linux è Firefox.
>> Attenzione: se userete Firefox per accedere ai portali di accesso (PdA) alla giustizia e pertanto al processo telematico (PCT), sarà sempre necessario collegare la smart card (o comunque il dispositivo) al computer prima di aprire Firefox, altrimenti la vostra firma non sarà riconosciuta quando tenterete l'accesso.
Per gli utenti Mac una buona alternativa è Safari.
Firefox per Windows.
1. collegare il dispositivo con smart card inserita al PC
2. aprire Firefox e scaricare il certificato root della CA InfoCert Servizi di certificazione cliccando qui
Salvare il certificato CA in una cartella temporanea sul disco, fare doppio clic col tasto sinistro del mouse sul certificato salvato e cliccare su "Installa certificato", Avanti, Selezionare automaticamente l'archivio certificati secondo il tipo di certificato, Avanti, Fine
Per controllare che tutto sia corretto provate ad accedere a processo telematico polisweb cliccando qui. Se il browser vi chiederà la password tutto va per il verso giusto e potrete accedere al sito.
Attenzione: se userete Firefox per accedere ai portali di accesso (PdA) alla giustizia e pertanto al processo telematico (PCT), sarà sempre necessario collegare la smart card (o comunque il dispositivo) al computer prima di aprire Firefox, altrimenti la vostra firma non sarà riconosciuta quando tenterete l'accesso.

giovedì 23 gennaio 2014

COME SI CREA UN FILE PDF

Cosa vuol dire File PDF?
PDF significa Portable Document Format, ed il nome spiega bene il significato. Si tratta di un formato di documento portabile. Portabile nel senso che il documento comparirà, nel modo esatto in cui è stato confezionato dall'autore, in qualunque computer esso sarà "portato", ossia scaricato ed eventualmente stampato.

Perchè nel processo telematico occorre usare il formato PDF e non invece il formato DOC o DOCX o RTF o TXT ecc?
Vi siete risposti da soli. Esistono tanti programmi di videoscrittura e tanti formati di testo da questi generati. Se ogni avvocato deve essere libero di usare il programma di videoscrittura che più gli piace, questo non significa che ogni giudice sia costretto a leggere testi scritti nei formati più diversi. Per contemperare le due esigenze gli avvocati, dopo aver scritto gli atti nel formato a loro più gradito, sono tenuti a convertire tali atti in formato PDF, in modo che i giudici abbiano un solo formato da leggere. Ci sono anche altri vantaggi. I documenti acquisiti con uno scanner possono essere salvati in vari formati, ma il più logico da usare è proprio il PDF. Inoltre il file PDF è l'unico che assicura all'autore, in questo caso l'avvocato, che il testo sarà letto dal giudice nel modo esatto in cui è stato scritto. Vi sarà capitato infatti che un atto, scritto in un formato ad esempio DOC, una volta letto da un diverso computer con il medesimo programma di videoscrittura appare in modo diverso. Accade che, se in margini settati sul programma nel PC di chi legge sono diversi, le righe di testo saranno più lunghe o corte. Può capitare che si superi il numero delle pagine previste, e che pertanto aumentino le marche necessarie. In altri casi il font (il tipo di carattere) non è installato nel computer di chi legge, per cui l'estetica del testo cambia, in peggio.
A volte poi capita che saltino le vocali accentate, sostituite da caratteri incomprensibili, ed in questo caso il danno è enorme perchè il testo diventa, di fatto, illegibile. Con il PDF tutto questo non avviene per cui il formato PDF è quello ufficiale del Processo Telematico.

Che vuole dire "PDF grafico" e "PDF testuale"?
Il "PDF grafico" non è altro che una immagine (come una fotografia) in formato PDF. Anche se questa immagine contenesse del testo, esso sarebbe muto per un computer, che non vi può ricavare nessuna informazione. Immaginate la fotocopia di un articolo di giornale. Non è possibile selezionare il testo nè copiarlo per incollarlo altrove. L'eventuale testo contenuto nella immagine PDF non è gestibile (se non attraverso un tipo di programma detto OCR, non molto efficace e complesso da usare).  Il "PDF testuale" è invece un testo creato da un programma di videoscrittura e salvato in formato PDF. In questo caso il testo del file PDF può essere evidenziato e copiato ed è possibile fare delle ricerche delle parole all'interno del testo. Nel Processo Telematico pertanto, gli atti telematici scritti da un avvocato e depositati telematicamente debbono essere inderogabilmente scritti in "PDF testuale". Debbono quindi essere scritti con un programma di videoscrittura e salvati come PDF. Stampare invece l'atto su carta e scansionare i fogli per farne un PDF non è invece ammesso, perchè verrebbe creato un file "PDF grafico". Stesso dicasi se qualcuno avesse in mente di scrivere un atto con una macchina da scrivere e poi scansionare i fogli. Perchè è così importante scrivere un atto in formato "PDF testuale?" Per far risparmiare tempo ai giudici, i quali, nello scrivere le sentenze, vogliono avere la possibilità di selezionare e copiare il testo scritto dagli avvocati, per incollarlo sulle loro sentenze.

Discorso diverso vale per gli allegati. Si presuppone che questi (inclusa la procura alle liti) siano scritti su carta, per cui tali fogli vanno scansionati e trasformati in PDF che sarà necessariamente "PDF grafico". E' ammesso il "PDF grafico" per gli allegati, anzi esso è la norma.
Conclusioni: nel processo telematico si usano PDF testuali per gli atti giuridici e PDF grafici per gli allegati.

Come faccio a creare un "PDF testuale"?
Un utente Linux o Mac questa domanda nemmeno se la pone. Egli sa che, dopo aver scritto il testo con il programma di videoscrittura, gli è sufficiente premere un tasto per salvarlo in formato PDF testuale. Il quesito riguarda pertanto solo gli utenti Windows. Vi sono tre strade:
1) Usare i programmi gratuiti di videoscrittura Openoffice o Libreoffice per Windows ed anche a voi sarà sufficiente premere un semplice tasto
2) Per chi usa Microsoft Word 2007 o successivo, premete File - Salva con nome e scegliete formato PDF
3) Per chi usa Microsoft Word antecedente a 2007 occorre usare una stampante virtuale la quale, invece di stampare fogli cartacei, crea un file PDF. Questa stampante virtuale non è altro che un software gratuito (PdfCreator, Bullzip ecc) il quale crea una nuova stampante "vituale" nell'elenco delle stampanti. Per creare un file PDF pertanto, dal programma MS Word occorrerà selezionare: File - stampa... e poi selezionare, nell'elenco stampanti, quella virtuale. Attenzione, non premete il tasto della stampante, perchè in tal caso si procederà alla stampa diretta, ossia usando la stampante predefinita, che solitamente è quella reale che stampa appunto carta. Volendo potete impostare la stampante virtuale come stampante predefinita, in tal caso "stamperete" normalmente dei file PDF, mentre per stampare fogli dovrete selezionare la stampante reale nell'elenco stampanti.

mercoledì 22 gennaio 2014

PROCESSO TELEMATICO (PCT). COSA OCCORRE

1) Un computer. Il costo dei computer è drasticamente diminuito; con € 1.000,00 è oggi possibile acquistare un computer nuovo con prestazioni strepitose, anche troppo rispetto alle esigenze di un avvocato, le quali si riducono, in buona sostanza, nello scrivere testi con un programma di videoscrittura (word processor), navigare in internet ed inviare/ricevere email. Ciò che rende “lento” un computer oggi non sono i suoi componenti antiquati, bensì il sistema operativo che vi gira sopra. I tre sistemi operativi più diffusi sono: Windows, Macintosh e Linux. Chi scrive non ne può più di Windows, per cui siete avvisati e potete fare la tara di quel che scrivo. Personalmente ritengo che un avvocato debba investire senza risparmio su due periferiche di importanza mai sufficientemente evidenziata: la tastiera ed il monitor. La prima deve essere comoda, i tasti facili da battere, senza stancare le dita. La tastiera è l’unica vera compagna di vita di un avvocato, pertanto deve essere della qualità migliore. Il monitor deve essere grande e confortevole, perché l’avvocato lo guarderà per molte ore al giorno. La marca del computer e le sue prestazioni, invece, sono assai meno importanti: i computer passano, tastiera e monitor restano. Per la scelta del computer l’avvocato può prendere due strade: quella seguita da tutti, ossia spendere circa € 800,00 per un PC con Windows preinstallato (il cui costo è pertanto incluso nel prezzo), acquistare antivirus, pagare l’assistenza tecnica e similari; oppure prendere la strada opposta, quella battuta da pochissimi: spendere quasi niente (€ 100,00) per un computer privo di sistema operativo, anche usato e con basse prestazioni, installarvi gratuitamente Ubuntu (il sistema Linux più diffuso) e lavorare sereno, senza timori di virus o altri problemi. La terza strada è quella “cool” della élite: entrare nel mondo (“setta” secondo i detrattori) Macintosh. Con € 1.300,00 vi portate a studio il miglior monitor, la migliore tastiera ed il miglior sistema operativo al mondo (a cui Apple aggiunge addirittura anche un computer), il tutto dentro un oggetto di alto design, degno del Moma di NY.  

2) Uno scanner. Periferica indispensabile per trasformare i documenti da cartacei in digitali (formato PDF) da allegare ai fascicoli informatici. Oramai per € 100,00 si può acquistare un ottimo articolo, eccellente per le esigenze di un avvocato. Unica accortezza, scegliete lo scanner dopo aver scelto il computer (o meglio il sistema operativo) per essere certi della compatibilità dell’uno con l’altro.  

3) Un collegamento internet. Abbandonata la linea telefonica e la ISDN, l’unica scelta possibile è la ADSL. Esistono anche le chiavette internet ed altri sistemi alternativi, tuttavia si tratta di ripieghi nel caso in cui fosse impraticabile la soluzione ADSL. Per collegare tra loro i computer di studio è possibile usare una rete LAN (cavo) oppure WLAN (Wi-Fi). La seconda è assai più economica, tuttavia occorre considerare che essa è più esposta ai rischi di intrusione dall’esterno.

 4) Un browser. Si tratta del programma che permette di navigare in internet. Oggi sono tutti gratuiti. Personalmente ritengo che, ai fini del processo telematico, il migliore continui ad essere Mozilla Firefox, per cui in questo blog saranno indicate le istruzioni per l’utilizzo di questo.  

5) Un programma di videoscrittura. Il più diffuso è Microsoft Word (per Windows e Mac), ma è a pagamento. Al contrario Openoffice e LibreOffice sono gratuiti e non hanno nulla da invidiare al prodotto Microsoft.  

6) Un dispositivo di firma digitale. La firma digitale deve essere contenuta in un dispositivo: smart card o “chiavette usb”. La prima è più economica (da € 35,00) ma meno “pratica” nel senso che richiede la installazione iniziale dei driver e l’utilizzo di un lettore di smart card che ha un ingombro, sia pur minimo. La chiavetta ha un ingombro inferiore, ma la sua attrazione principale è data dal fatto che sia pronta all’uso. Il costo è superiore (circa € 85,00). Solitamente gli Ordini degli avvocati stipulano convenzioni con i fornitori, per cui i prezzi praticati agli avvocati sono nettamente inferiori. Attenzione: oltre all’acquisto del dispositivo (una tantum) occorre pagare il canone annuale (circa € 20,00); ma soprattutto occorre evitare l’errore di far scadere la firma digitale per omesso rinnovo prima della scadenza. In caso di scadenza, infatti, occorrerà procedere ad un nuovo acquisto del dispositivo, con spreco di tempo e denaro. Alcuni fornitori di firma digitale: Postecert, Lextel, Infocert.  

7) Acrobat Reader. E' un programma distribuito gratuitamente da Adobe e scaricabile da qui. Serve per leggere i file in formato PDF ed è talmente diffuso che nel vostro computer è probabilmente già installato. Per gli utenti Windows la solita avvertenza: le nuove versioni di A.R. sono sempre più pesanti e succhiano risorse del computer. Questo comporta tempi lunghi per l'apertura del programma. In cambio non offrono praticamente nulla di più rispetto alle versioni precedenti. E' una politica portata avanti da produttori di computer e software per indurre gli utenti a cambiare PC ogni tre anni. Se avete un PC datato che usa windows, sappiate che potete installare le vecchie versioni di Acrobat Reader con enormi vantaggi di velocità, senza alcuna controindicazione. Da qui è possibile scaricare qualsiasi versione di A.R. scegliete quella che vi soddisfa nel rapporto velocità/novità.

8) Un programma per usare la firma digitale. Ve ne sono molti. Personalmente il migliore è Dike, gratuito, affidabile e disponibile per tutti i sistemi operativi. Scaricabile dal link a sinistra di questo blog.  

9) Un redattore atti telematici (software per la redazione della busta telematica). Il nome è fuorviante, più propriamente andrebbe chiamato “imbustatore atti telematica”. Non si tratta infatti di un programma di videoscrittura (con cui viene spesso confuso), bensì di un software che ha la funzione di “impacchettare” l’atto giuridico digitale sottoscritto con firma digitale, insieme con gli eventuali allegati, sottoscritti o meno con firma digitale. Esiste un solo redattore gratuito chiamato SLpct. Disponibile per tutti i sistemi operativi esso è stato creato dalla Evoluzioni Software s.n.c. per la Regione Toscana che lo messo a disposizione di tutti gli avvocati italiani. Operazione assolutamente meritoria. E’ scaricabile anche dal link a sinistra di questo blog. In questo blog si spiegherà l’uso esclusivamente di questo redattore. Tutti gli altri redattori sono a pagamento, con prezzi formulati per singolo deposito (circa € 1,50 per fascicolo all’anno) ovvero con licenza annuale (circa € 120,00 all’anno) e numero illimitato di depositi.  

10) Una casella PEC. Il DL 185/2005 ha introdotto l’obbligo, per tutti i professionisti (e pertanto anche per gli avvocati), di dotarsi di una casella di posta elettronica certificata, la quale va comunicata al proprio Ordine di appartenenza. Costo dai € 5,00 ad € 30,00 annui a seconda del fornitore e dei servizi. Tutte le PEC italiane sono iscritte nel RegInde un registro pubblico consultabile solo attraverso un dispositivo di firma digitale (smart card o chiavetta). Vi sono altri registri pubblici consultabili senza firma digitale. Uno di questi è INI-PEC. Alcuni registri PEC sono raggiungibili dai link a sinistra di questo blog.