mercoledì 22 gennaio 2014

PROCESSO TELEMATICO (PCT). COSA OCCORRE

1) Un computer. Il costo dei computer è drasticamente diminuito; con € 1.000,00 è oggi possibile acquistare un computer nuovo con prestazioni strepitose, anche troppo rispetto alle esigenze di un avvocato, le quali si riducono, in buona sostanza, nello scrivere testi con un programma di videoscrittura (word processor), navigare in internet ed inviare/ricevere email. Ciò che rende “lento” un computer oggi non sono i suoi componenti antiquati, bensì il sistema operativo che vi gira sopra. I tre sistemi operativi più diffusi sono: Windows, Macintosh e Linux. Chi scrive non ne può più di Windows, per cui siete avvisati e potete fare la tara di quel che scrivo. Personalmente ritengo che un avvocato debba investire senza risparmio su due periferiche di importanza mai sufficientemente evidenziata: la tastiera ed il monitor. La prima deve essere comoda, i tasti facili da battere, senza stancare le dita. La tastiera è l’unica vera compagna di vita di un avvocato, pertanto deve essere della qualità migliore. Il monitor deve essere grande e confortevole, perché l’avvocato lo guarderà per molte ore al giorno. La marca del computer e le sue prestazioni, invece, sono assai meno importanti: i computer passano, tastiera e monitor restano. Per la scelta del computer l’avvocato può prendere due strade: quella seguita da tutti, ossia spendere circa € 800,00 per un PC con Windows preinstallato (il cui costo è pertanto incluso nel prezzo), acquistare antivirus, pagare l’assistenza tecnica e similari; oppure prendere la strada opposta, quella battuta da pochissimi: spendere quasi niente (€ 100,00) per un computer privo di sistema operativo, anche usato e con basse prestazioni, installarvi gratuitamente Ubuntu (il sistema Linux più diffuso) e lavorare sereno, senza timori di virus o altri problemi. La terza strada è quella “cool” della élite: entrare nel mondo (“setta” secondo i detrattori) Macintosh. Con € 1.300,00 vi portate a studio il miglior monitor, la migliore tastiera ed il miglior sistema operativo al mondo (a cui Apple aggiunge addirittura anche un computer), il tutto dentro un oggetto di alto design, degno del Moma di NY.  

2) Uno scanner. Periferica indispensabile per trasformare i documenti da cartacei in digitali (formato PDF) da allegare ai fascicoli informatici. Oramai per € 100,00 si può acquistare un ottimo articolo, eccellente per le esigenze di un avvocato. Unica accortezza, scegliete lo scanner dopo aver scelto il computer (o meglio il sistema operativo) per essere certi della compatibilità dell’uno con l’altro.  

3) Un collegamento internet. Abbandonata la linea telefonica e la ISDN, l’unica scelta possibile è la ADSL. Esistono anche le chiavette internet ed altri sistemi alternativi, tuttavia si tratta di ripieghi nel caso in cui fosse impraticabile la soluzione ADSL. Per collegare tra loro i computer di studio è possibile usare una rete LAN (cavo) oppure WLAN (Wi-Fi). La seconda è assai più economica, tuttavia occorre considerare che essa è più esposta ai rischi di intrusione dall’esterno.

 4) Un browser. Si tratta del programma che permette di navigare in internet. Oggi sono tutti gratuiti. Personalmente ritengo che, ai fini del processo telematico, il migliore continui ad essere Mozilla Firefox, per cui in questo blog saranno indicate le istruzioni per l’utilizzo di questo.  

5) Un programma di videoscrittura. Il più diffuso è Microsoft Word (per Windows e Mac), ma è a pagamento. Al contrario Openoffice e LibreOffice sono gratuiti e non hanno nulla da invidiare al prodotto Microsoft.  

6) Un dispositivo di firma digitale. La firma digitale deve essere contenuta in un dispositivo: smart card o “chiavette usb”. La prima è più economica (da € 35,00) ma meno “pratica” nel senso che richiede la installazione iniziale dei driver e l’utilizzo di un lettore di smart card che ha un ingombro, sia pur minimo. La chiavetta ha un ingombro inferiore, ma la sua attrazione principale è data dal fatto che sia pronta all’uso. Il costo è superiore (circa € 85,00). Solitamente gli Ordini degli avvocati stipulano convenzioni con i fornitori, per cui i prezzi praticati agli avvocati sono nettamente inferiori. Attenzione: oltre all’acquisto del dispositivo (una tantum) occorre pagare il canone annuale (circa € 20,00); ma soprattutto occorre evitare l’errore di far scadere la firma digitale per omesso rinnovo prima della scadenza. In caso di scadenza, infatti, occorrerà procedere ad un nuovo acquisto del dispositivo, con spreco di tempo e denaro. Alcuni fornitori di firma digitale: Postecert, Lextel, Infocert.  

7) Acrobat Reader. E' un programma distribuito gratuitamente da Adobe e scaricabile da qui. Serve per leggere i file in formato PDF ed è talmente diffuso che nel vostro computer è probabilmente già installato. Per gli utenti Windows la solita avvertenza: le nuove versioni di A.R. sono sempre più pesanti e succhiano risorse del computer. Questo comporta tempi lunghi per l'apertura del programma. In cambio non offrono praticamente nulla di più rispetto alle versioni precedenti. E' una politica portata avanti da produttori di computer e software per indurre gli utenti a cambiare PC ogni tre anni. Se avete un PC datato che usa windows, sappiate che potete installare le vecchie versioni di Acrobat Reader con enormi vantaggi di velocità, senza alcuna controindicazione. Da qui è possibile scaricare qualsiasi versione di A.R. scegliete quella che vi soddisfa nel rapporto velocità/novità.

8) Un programma per usare la firma digitale. Ve ne sono molti. Personalmente il migliore è Dike, gratuito, affidabile e disponibile per tutti i sistemi operativi. Scaricabile dal link a sinistra di questo blog.  

9) Un redattore atti telematici (software per la redazione della busta telematica). Il nome è fuorviante, più propriamente andrebbe chiamato “imbustatore atti telematica”. Non si tratta infatti di un programma di videoscrittura (con cui viene spesso confuso), bensì di un software che ha la funzione di “impacchettare” l’atto giuridico digitale sottoscritto con firma digitale, insieme con gli eventuali allegati, sottoscritti o meno con firma digitale. Esiste un solo redattore gratuito chiamato SLpct. Disponibile per tutti i sistemi operativi esso è stato creato dalla Evoluzioni Software s.n.c. per la Regione Toscana che lo messo a disposizione di tutti gli avvocati italiani. Operazione assolutamente meritoria. E’ scaricabile anche dal link a sinistra di questo blog. In questo blog si spiegherà l’uso esclusivamente di questo redattore. Tutti gli altri redattori sono a pagamento, con prezzi formulati per singolo deposito (circa € 1,50 per fascicolo all’anno) ovvero con licenza annuale (circa € 120,00 all’anno) e numero illimitato di depositi.  

10) Una casella PEC. Il DL 185/2005 ha introdotto l’obbligo, per tutti i professionisti (e pertanto anche per gli avvocati), di dotarsi di una casella di posta elettronica certificata, la quale va comunicata al proprio Ordine di appartenenza. Costo dai € 5,00 ad € 30,00 annui a seconda del fornitore e dei servizi. Tutte le PEC italiane sono iscritte nel RegInde un registro pubblico consultabile solo attraverso un dispositivo di firma digitale (smart card o chiavetta). Vi sono altri registri pubblici consultabili senza firma digitale. Uno di questi è INI-PEC. Alcuni registri PEC sono raggiungibili dai link a sinistra di questo blog.

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