martedì 1 luglio 2014

TRASMISSIONE TELEMATICA DI UN ATTO USANDO LA PEC (Posta Elettronica Certificata)

Usando il programma SLpct abbiamo creato la busta con dentro i nostri documenti firmati, tale busta ha l'aspetto di un unico file chiamato "Atto.enc".
Ricordiamo che tale file:
1) Può essere aperto esclusivamente dal destinatario, ossia dalla cancelleria della Curia che abbiamo indicato nella procedura di formazione della busta (quindi, nemmeno noi che lo abbiamo creato, possiamo aprirlo)
2) ".enc" è un tipo di estensione di un file compresso (come .zip, .rar ecc)
3) MAI modificare il nome del file: si chiama "Atto.enc" e questo nome non va mai cambiato. Certamente tutte le buste che formiamo si chiameranno in questo modo, e non siamo in grado di distinuere la busta che contiene un atto per una causa, rispetto a quella per un'altra causa, ma questo non ci deve riguardare. Una volta spedito il file Atto.enc esso va cestinato. Il programma SLpct avrà già conservato una copia di tutti i documenti in esso contenuti in una cartella ad hoc, ed in più tali documenti (al contrario del file Atto.enc) sono da noi consultabili.

Dopo questo riassunto passiamo alla spedizione vera e propria. 
Si tratta di una operazione molto semplice, è sufficiente seguire poche regole.
Come detto in altro post
Una volta creata la busta, il programma SLpct vi offre una duplice possibilità: spedire il file "Atto.enc" (premendo il tasto 'Invia deposito'), oppure salvarlo sul vostro computer (premendo il tasto 'Salva busta in') per spedirlo in un secondo momento. Se scegliete la prima strada si aprirà il programma di gestione della posta elettronica (es. Outlook, Mozilla Thunderbird ecc.) che avrete indicato tra le preferenze. 
Scegliete questa strada che il vostro programma di gestione di posta elettronica off-line è già configurato per la gestione della vostra PEC. Non potete usare questa strada se avete intenzione di usare la PEC via Webmail (ossia collegandovi al sito internet della vostra PEC e spedire la busta direttamente da lì una volta introdotte le vostre credenziali) La seconda strada ('Salva busta in') sarà scelta da coloro che intendono spedire attraverso la Webmail della propria PEC.
Personalmente io preferisco la seconda strada e tratterò di questa procedura.
1) Collegatevi al sito internet del fornitore della vostra casella PEC (es. https://webmail.legalmail.infocert.it/webmail/Login)
2) Effettuate il Log in inserendo le vostre credenziali (ID e password)
3) Cliccate su 'Nuovo messaggio'
4) Scegliete il destinatario della PEC. Si tratterà ovviamente dell'indirizzo PEC (sottolineo PEC) della cancelleria della Curia, preposto alla ricezione degli atti. L'elenco di queste PEC è consultabile dal sito del ministero della Giustizia:   http://pst.giustizia.it/PST/it/pst_2_4.wp
5) Inserite l'Oggetto. ATTENZIONE: l'unica regola da seguire assolutamente consiste nello scrivere la parola 'DEPOSITO' all'inizio dell'oggetto. E' obbligatorio che questa parola compaia nella voce 'oggetto' e che compaia come prima parola (all'inizio)
dunque questa formula è corretta e sufficiente:
Oggetto: DEPOSITO
Personalmente, per mia comodità, aggiungo altre informazioni che mi aiuteranno a reperire il messaggio spedito a distanza di tempo. Questa è la formula che uso io, ma, ripeto, non è indispensabile
Oggetto: DEPOSITO Trib xxx RG n. xxx/xxxx - <nome giudice> - <Tipo atto, es: Repliche> - <nomi parti>

6) Allegate la busta, ossia il file 'Atto.enc'
Attenzione:
- L'allegato Atto.enc non può mai avere una dimensione superiore a 30MB 
- Qualora l'allegato superi la dimensione consentita di 30MB è necessario effettuare due depositi, per cui occorrerà creare una nuova busta, mettendo nella prima il solo atto (o atto + qualche allegato), e nella seconda i restanti allegati. Importante: la prima busta si chiamerà 'Atto.enc' e la seconda ugualmente 'Atto.enc'. Scartate l'idea di rinominarla come 'Atto 2'.enc. Il file 'Atto.enc' non va modificato per nessun motivo. Come farete a distinguerli? Non li dovete distinguere: salverete i due file (buste) in due cartelle diverse (avendo lo stesso nome, non possono coesistere nella stessa cartella); spedirete il primo file inserendo nella casella oggetto il nome: 'DEPOSITO 1 di 2'. L'aggiunta 1/2 non è indispensabile ma sarà utilissima a voi ed al cancelliere per avvisare che si tratta di una spedizione che presuppone un seguito. Spedirete il secondo file inserendo nella casella oggetto il nome: 'DEPOSITO 2 di 2'.
Come vedete si tratta di una difficoltà che è molto meglio evitare quando è possibile. Per questo motivo occorre seguire alcune accortezze: Ciò che aumenta di molto la grandezza di un file è il modo in cui vengono scansionati i documenti cartacei. A meno che non vi siano esigenze particolari, scansionate in modalità "Testo". La modalità "colore" o "scala di grigi" appesantisce enormemente il file. 
Una risoluzione di 300 dpi (Testo) è più che ottima, non c'è ragione per usare risoluzioni maggiori. Le istruzioni del Ministero suggeriscono risoluzioni molto inferiori, ma io non scenderei mai sotto i 100 dpi. Ricordate inoltre che la procedura di firma digitale aumenta la dimensione del file, per cui firmate solo ciò che è veramente necessario (non firmate gli allegati, a meno che non si tratti della procura o gli altri allegati per i quali la firma è obbligatoria)
- Il messaggio può contenere soltanto un file allegato
- L'unico file allegato deve obbligatoriamente chiamarsi 'Atto.enc' per questo abbandonate l'idea di cambiargli nome per renderlo identificabile, es aggiungendo il numero di RG.

7) Lasciate vuoto il campo 'testo del messaggio'. La cancelleria NON legge la vostra PEC. Si limita a prendere il file allegato, a scompattarlo ed ad inserire automaticamente il contenuto del solo file 'Atto.enc' dove deve essere inserito

8) Spedite la PEC. Il deposito si intende validamente effettuato quando riceverete, nella vostra casella PEC, il secondo avviso di consegna. Il primo avviso rappresenta la presa in carico al Provider della vostra PEC. Il secondo avviso invece è quello che conta, perchè dimostra la consegna in cancelleria.
Questi avvisi vanno ovviamente conservati come prova del deposito in cancelleria.

Il giorno successivo, il vostro deposito dovrebbe comparire tra le annotazioni del fascicolo, consultabile via web, 
o in forma anonima (accessibile a chiunque anche senza autenticazione con smart card) all'indirizzo: http://pst.giustizia.it/PST/it/pst_2_6.wp
oppure entrando in PCT attraverso il punto di accesso alla giustizia (https://pst.giustizia.it/PST/authentication/it/pst_ar.wp), ed usando la propria smart card, per accedere ai propri fascicoli.

Come faccio a leggere l'atto depositato dal Collega di controparte?
Molto semplice: 
entrate in PCT attraverso il punto di accesso alla giustizia, accreditatevi con la vostra smart card, accedete al fascicolo che vi interessa, individuate l'atto depositato da controparte, e scaricatelo sul vostro computer.

6 commenti:

  1. Buonasera,
    ho seguito le istruzioni come sopra ma ho ricevuto il seguente messaggio:
    Allegato non riconosciuto. Sono necessarie verifiche tecniche da parte dell'ufficio ricevente..
    Cosa significa?

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  2. Ho aperto un blog da poco e spero di aumentare le mie visite seguendo questa guida!!
    Grazie!!

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  3. In effetti, seguendo tutte le procedure correttamente, ricevi le prime tre ricevute(consegna, deposito, esito controlli, con in questa ,spesso. l'indicazione" Atto non conforme alle istruzioni tecniche, in attesa di esame Cancelleria, non occorre fare nuovo deposito, etc." Talvolta perviene poi,dopo qualche giorno, la 4^ ricevuta di ESITO POSITIVO, ma altre volte non perviene. Perchè sistematicamente esce la dicitura atto non conforme etc.

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  4. Buonasera quando vado ad allegare Atto.enc nella Pec non me lo permette poiché esce un messaggio che dice che non è possibile aprire questo tipo di file( estensione .enc) . Devo scaricare qualcosa che consenta di aprire questi file?? Grazie

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